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Konrad Mägi: la luce del Nord
30 Novembre 2019 – 8 Marzo 2020
Artista estone capostipite della pittura estone moderna, è stato spesso assimilato a Vincent Van Gogh e ad Alfred Sisley per la sua audace capacità nell’uso della materia pittorica con cui riesce a creare particolri effetti di luminosità.
A quasi 100 anni dalla venuta in Italia di Konrad Mägi, durante la quale visita, fra l’altro, Roma, Capri e Venezia, saranno presentate opere provenienti dal Museo d’Arte di Tartu, dal Museo Nazionale d’arte dell’Estonia, da collezioni private di Enn Kunila e Peeter Varnik, della Società degli studenti estoni.
Mägi Illustra i paesaggi naturali del Nord riuscendo a rendere la particolare luce e colorazione di questi ambienti, di laghi e campagne, di distese coperte da cieli solcati da nuvole in movimento, di mari e tramonti.
Nato nelle campagne del sud dell’Estonia nel 1878 da un gestore di proprietà terriere, a 11 anni si trasferisce con la famiglia nella grande città di Tartu, all’interno del Paese, in una campagna attorniata da laghi e paesaggi evocativi, dove inizia a frequentare corsi di disegno su incarico del suo datore di lavoro.
Nel 1903-1905, mancando in Estonia la possibilità di proseguire gli studi artistici, si trasferisce a San Pietroburgo ma poiché può seguire solo corsi tecnici di disegno di oggetti di arredamento, con i suoi amici si sposta nell’isola di Aland, in Finlandia; già nel 1907 lo troviamo a Parigi, ma per le condizioni difficili con cui si trova a lottare, deve tornare al nord. Dal 1908 al 1910 risiede in Norvegia dove inizia a dipingere intensamente, anche per poterne ricavare un reddito con cui mantenersi, mentre nella terra natia, in Tartu, le sue opere vengono esposte in mostre d’arte, rendendo popolare il suo lavoro e permettendogli di vendere il necessario per poter intraprendere un nuovo viaggio in Francia; nel 1912 però ritorna nuovamente n Estonia per insegnare Arte.
Durante il suo soggiorno nelle isole finlandesi di Aland dei primi anni del secolo fa sue prime illustrazioni in stile floreale Art Nouveau, ma, arrivato in Francia, viene influenzato da Fauvisme e Impressionismo, per ben presto evolvere la sua sensibilità, aderendo al movimento espressionista nel 1918.
Una nuova stagione inizia col viaggio in Italia nel 1921/22 dove visita e dipinge paesaggi a Roma, Capri e a Venezia.
Ma la sua salute peggiora continuamente anche a causa della vita condotta a Parigi fra privazioni e difficoltà, e nel 1925, anche per colpa di diagnosi errate, muore, a soli 46 anni.